CASTELLO di ancarano


Mentre le prime notizie relative al nome risalgono alla Tavola Alimentaria Veleiate e all'Alto Medioevo, i dati sul castello si hanno solo nel 1466 quando di una parte di esso e del feudo era proprietario Giovanni Della Guardia.

Da lui i beni passarono al figlio Giuliano, al quale però (per l'efferato fratricidio commesso) il Duca di Milano li confiscò in favore di Giacometto Latella. Il borgo e il castello di Ancarano subirono gravi danni attorno al 1521, quando vennero attaccati da truppe francesi (comandate da Giovanni da Birago e reduci da un assalto alla rocca di Rivalta) e nel 1526 dai Lanzichenecchi.

Data l'importanza strategica del castello, le milizie del conte Federico Dal Verme, nel 1516, dopo averlo conquistato e perpetrato violenze di ogni genere, uccisero il castellano.

Secondo le cronache dell'epoca, i seguaci del Dal Verme rubarono argenteria, armi, casse colme di panni di lana e seta, arnesi della casa, cibarie e 1800 ducati. L'ingente bottino fu trasportato alla Rocca d'Olgisio. In seguito venne istituito un processo contro Jacopo Dal Verme ed egli venne condannato, ma non scontò mai la pena comminatagli in virtù delle sue potenti amicizie.

Da un atto notarile dell'epoca si rileva che il castello era però già in rovina; negli estimi di circa un secolo dopo risulta addirittura diroccato e coperto da una intricata vegetazione. Nei secoli seguenti il castello passò più volte di proprietà: nel 1704 accanto alla fortezza sorse l'oratorio.

Fra le vicende successive si ricorda l'acquisto del castello da parte della marchesa Teresa Tedaldi, maritata al conte Scotti di Vigoleno.

Nel complesso castrense, ancora ben conservato, si evidenziano agevolmente due parti; la più antica presenta due torri circolari e tracce di mura scarpate in sasso vivo. Nella più recente - eccessivamente trasformata forse tra il 1500 e il 1600- si notano, oltre il coronamento della merlatura, belle finestre di gusto rinascimentale.

Pure questa parte, adibita ad abitazione privata, è in buono stato di conservazione.