castello di trebecco

 

Il primo documento in cui è citato il "Castrum de Durobecho" volgarizzato successivamente nei secoli in Durbecum, Trubecchi o Durbeco, è in un diploma Imperiale di Ottone I del 27 luglio 971, nel quale l'imperatore confermava agli abati di Bobbio (la diocesi di Bobbio nascerà nel 1014) i fondi e il castello di Trebecco, tale passaggio del diploma imperiale viene citato in seguito sia nel testamento del diacono Gherardo del 19 dicembre 1028, nel quale veniva lasciato in eredità l'importante maniero difensivo al marchese Ugo fu Oberto, e richiamato successivamente dal piacentino Codagnello nella sua cronaca 1180.

Non si conosce l'esatto periodo di edificazione del maniero dotato originariamente di tre torri di avvistamento e di tre cinte murarie, ma studi dimostrano la sua esistenza nei primi del IX secolo su strutture di un maniero difensivo pre esistente.

Nel corso dei secoli il Castrum de Durobecho fu conteso da varie famiglie nobili del tempo, in quanto la sua posizione strategica consentiva il controllo della media val Tidone. Successivamente l'11 agosto 1391 la famiglia dei conti Dal Verme, su concessione del Duca di Milano, entrò in possesso del borgo e del castello fortificato ponendo le prime basi della costituzione dello Stato Vermesco.

Nel 1593 il conte Dal Verme Marc'Aurelio, signore di Voghera e dell'intero stato Vermesco, in seguito a varie congiure poste in essere dagli spagnoli per esautorare la famiglia Dal Verme dal feudo, si trasferì all'interno del castello di Trebecco assieme alla sua corte, e lì vi rimase fino alla morte e alla successiva sepoltura avvenuta all'interno delle mura del maniero nel 1601.

I Dal Verme mantennero la proprietà del maniero fino alla seconda metà del Novecento, periodo dal quale venne venduto a varie famiglie del borgo. Dell'antico fortilizio rimangono poche tracce su di uno sperone sovrastante al paese.