chiesa di santa maria di calendasco

La Storia

Compare già citata in carte longobarde, con diritto di decima. Negli antichi documenti viene ricordata quale chiesa di Santa Maria in monticello, cioè edificata su di un cumulo di terra per proteggerla dalle inondazioni del fiume Po, che scorre a poche centinaia di metri dal paese. Ancora oggi mantiene il luogo originario: infatti chi si avvicina al paese non può non notare l'edificio di culto che, imponente, si erge su questo promontorio.

L'edificio attuale conserva l'architettura del 1735, come informano i Registri parrocchiali dell'epoca, quando si fecero i lavori di ampliamento ed innalzamento.

Da oltre quattro secoli in essa si venera, quale patrono locale, san Corrado Confalonieri.

Ubicata nel borgo prossimo al Po, con a fianco il maestoso castello e l'antico recetto, fu meta di pellegrini della via Francigena: qui infatti passa la strada romea descritta nell'itinerario di Sigerico di Canterbury (arcivescovo di Canterbury), che porta all'antico passaggio del Po.


Descrizione

Al suo interno primeggia l'abside, affrescata nel 1971 dal pittore piacentino Ricchetti; questo affresco raffigura Gesù in croce, con ai suoi piedi la Vergine Maria sostenuta da san Giovanni apostolo, sant'Antonino patrono di Piacenza e della Diocesi, san Corrado Confalonieri, antico patrono di Calendasco, santa Rita da Cascia, veneratissima e solennemente ricordata con una processione e san Savino, vescovo e protettore di Piacenza, anch'egli assai venerato. Del Ricchetti sono anche i due affreschi laterali: la natività di Cristo e la Resurrezione.

Le tele pittoriche sono pregevoli e tutte datate tra il 1500 e il 1600; degli affreschi che ornavano prima dei restauri la vecchia chiesa, rimane memoria solo cartacea.

Notevole, all'altare di san Corrado Confalonieri, la pala di fine '500, raffigurante lo stesso santo in abito eremitico-francescano, che medita, assorto e guidato da un sovrastante angelo, sulla sua vita passata.

La Chiesa parrocchiale custodisce anche dipinti ottocenteschi di Faustino Perletti, conte di Calendasco (n. Calendasco, 1815, m. Firenze, 1878). Amante dell'arte e della pittura, il Perletti, in qualità di primo sindaco di Piacenza, ottenne in dono alla città il famoso "tondo Botticelli", pregevole opera del grande artista fiorentino.

Calendasco dedicò la chiesa parrocchiale alla santa Vergine Maria anche col titolo di Assunta solo dopo che il papa Pio XII, con la costituzione apostolica Munificentissimus Deus (1º novembre 1950), ebbe decretato il dogma sull'Assunzione in anima e corpo di Maria Santissima al Cielo.