comune di Castel San Giovanni



La Storia

A Parpanese, dove sorgeva il Porto Romano, sono stati trovati due pugnali dell’Età del Bronzo, mentre a Ganaghello gli scavi hanno portato alla luce delle tumulazioni (ritrovamenti presso il Museo di Pianello). In località Campo dei Soldati emerse, nel 1831, un orcio colmo di monete consolari d’argento (Museo Ducale di Parma).
Tutto questo lascia supporre che le origini di Olubra risalgano ad un insediamento romano che, forse, prese nome dal Rio Lora: si trattava di una stazione di corrieri lungo l’antica consolare Postumia (148 a.C.).
Un atto del 954 cita un castello chiamato Milonus presso Olubra, che, a quell’epoca, era diventata una tappa per i pellegrini lungo una variante della Via Francigena, percorsa soprattutto da chi andava a Santiago di Compostela.
Esisteva una Pieve originariamente consacrata a San Pietro Apostolo: la Chiesa di San Rocco fu probabilmente edificata proprio sulle sue rovine.
La giurisdizione ecclesiastica della Pieve era molto estesa, tanto che in seguito Castel San Giovanni fu sede di una collegiata.
A Bardoneggia e Creta furono documentati ospedali già nel 1138 e, nel 1225, fu menzionato un ospizio dove ora sorge la chiesetta di San Rocco.
Nel XII e nel XIII secolo, il castello Milonus, il borgo fortificato di Fontana Pradosa, e il porto di Pievetta divennero motivo di conflitto con la ghibellina Pavia.
Fontana Pradosa, dal secolo XI, restò comunque feudo dei Da Fontana per sempre (Paveri Fontana nella storia contemporanea).
Il Vescovo di Pavia, San Fulco, nel 1279 stabilì che Pievetta apparteneva territorialmente a Piacenza, rimanendo però nella giurisdizione ecclesiastica di Pavia (solo nel 1820 entrò a far parte della diocesi di Piacenza).
In seguito alle pretese di Pavia e ai suoi frequenti attacchi, nel 1290 Alberto Scoto, Signore di Piacenza, decise di edificare un borgo fortificato dotato di Rocca: Castrum Sancti Joannis.
Gli architetti seguirono lo schema urbanistico tipico degli insediamenti romani: una pianta quadrangolare suddivisa in isolati rettangolari, compresa tra il torrente Lora ad ovest ed il Carona ad est.
Il borgo, circondato da mura, fu costruito a cavallo della Postumia (Corso Matteotti) ed entro i confini naturali delimitati dai due torrenti.
La cinta muraria, circondata dal fossato alimentato da Lora e Carona, aveva due accessi: la Porta Pavese (Piazza XX Settembre) sormontata da una torre, e la Porta Piacentina ad est (Piazza Gramsci).
Il castello si trovava nell’angolo nord-ovest (Piazza del Mercato): aveva pianta quadrata, torri angolari, fossato e due ponti levatoi, uno verso le campagne e uno verso il borgo murato.
Nel 1313 i Visconti presero possesso del Castrum, che assegnarono ai Malvicini Fontana nel 1324 - cui andò anche Nibbiano -, agli Arcelli nel 1404, al capitano Niccolò Piccinino nel 1417, e ai Dal Verme nel 1436.
Ludovico il Moro entrò in città nel 1485, ma Luigi XII e Francesco I di Francia sottrassero il Ducato agli Sforza, assegnandolo al Conte di Ligny (1500).
Successivamente il feudo passò al marchese Pallavicino (1507).
Quando l’eredità andò a Luigia Pallavicino, la Camera Apostolica (era Papa Adriano VI) mandò i soldati ad espugnare il castello, difeso dai fedeli della nobile famiglia ghibellina.
Gli Sforza di Santaflora furono i nuovi feudatari nel 1539.
Nel 1646 il territorio fu avocato dalla Camera Ducale Farnesiana.
Il castello era già in rovina nel 1731, tanto che, nel 1784, Ferdinando di Borbone ne ordinò la demolizione.
Nel 1825, per ordine del Comune, le mura furono definitivamente spianate ed i fossati colmati.

Da vedere

Poco prima di entrare in città, troviamo Villa Ortensia sulla sinistra, mentre, sulla destra, c’è Villa Scotti, già Villa Albesani e ora Villa Braghieri, lasciata per eredità testamentaria al Comune di Castel San Giovanni. Si tratta di un edificio tardo-seicentesco ultimato alla fine del Settecento. Le sue 23 stanze sono ricche di arredi, affreschi e complementi dei secoli XVIII e XIX. Di imminente apertura il Museo dedicato al segretario di Stato Vaticano Cardinale Agostino Casaroli, nativo di Castel San Giovanni (1914 – 1998).
La Villa è circondata da un parco, aperto al pubblico in estate.
(Informazioni: Biblioteca Villa Braghieri tel.0523.889613-4-5 / 881456).
A Villa Braghieri, nei locali cantina, troverà posto il Museo Etnografico della Val Tidone, che includerà una raccolta di strumenti, foto e attrezzi del lavoro agricolo svolto nelle campagne negli anni passati.
Procedendo verso il centro, si entra in Piazza Gramsci, dove, in fondo a sinistra, si trova Chiesa di S. Maria della Torricella, detta “dei Sacchi” per le vesti dei cappuccini: fu edificata nel 1576, con interno a navata unica.
Lungo Corso Matteotti si affacciano pregevoli case signorili, come Palazzo Salvi (XIII-XIV secolo), che mostra alcune antiche monofore.
Piazza Chiesa Maggiore è circondata da edifici storici: il Teatro Verdi, le Scuole Medie e la Collegiata di S. Giovanni Battista, dichiarata monumento nazionale.
Fu eretta in stile gotico lombardo tra la fine del secolo XIII e l’inizio del XIV. La facciata è scandita da tre grandi arcate ogivali coronate da tre alti pinnacoli, e dotate di altrettanti portali barocchi; in centro c’è un grande rosone.
Sul lato sinistro si trova la Cappella della Madonna del Popolo, dietro la quale si innalza il campanile a cuspide conica.
L’interno, a tre navate coperte da volte a sesto acuto, è diviso da colonne ornate di statue. Le decorazioni e gli stucchi sono barocchi.
Molte le opere d'arte della chiesa:
il Crocifisso di Giacomo e Giovan Angelo del Maino (1496) in controfacciata; la marmorea Fonte Battesimale di Bernardo e Battista Casella (1550); il cinquecentesco Sposalizio della Vergine nelle cappelle; il cinquecentesco gruppo della Crocefissione, composto da sei statue lignee; il Polittico in legno intagliato, dorato e dipinto del 1448 (attribuito all’intagliatore Antonio Burlengo e al pittore Bartolomeo da Groppallo, che un anno prima consegnarono l’ancona del Duomo di Piacenza, o a Bongiovanni e Giovanni Bassiano de Lupis, che fecero il celebre polittico di Borgonovo); la pala d’altare raffigurante la Predica di S. Giovanni Battista di Pietro Melchiorre Ferrari (1735 – 1787).
In sagrestia e in canonica si trovano un Polittico firmato da Sebastiano Novelli (1540) ed un prezioso Reliquiario del 1374, con lo stemma dei Da Fontana.
Piazza XX Settembre, divisa in due parti, è caratterizzata da due palazzi ottocenteschi (uno è sede del Municipio) ed è la sede dei mercati del giovedì e della domenica (quest’ultimo è molto frequentato).
Poco oltre c’è la Chiesa di San Rocco, che all’interno preserva affreschi del Quattrocento e due statue lignee attribuite al belga Jan Hermansz Geernaert (1704 – 1777): Cristo Deposto e Madonna col Bambino.

Dintorni

Lungo la Via Emilia (SS 10) c’è il Mistadello, neogotico oratorio commissionato dai Marchesi Paveri Fontana nel 1888.
A Fontana Pradosa, nella bella piazza, ci sono la parrocchiale consacrata ai Santi Antonio e Savino e il Palazzo Paveri. Nulla rimane dell’antico castello, che forse sorgeva nei pressi della vigna chiamata Il Castellaro.
Un’altra dimora dei Paveri è situata dalla parte opposta della SS 10: si tratta della settecentesca Villa Caramello.
Proseguendo verso il Po da Fontana Pradosa, si raggiungono Pievetta, con l’antica Chiesa di S. Maria Nascente, Bosco Tosca e Coppellara, con il barocco oratorio di San Fulco, commissionato dagli Scotti da Sarmato, e il Palazzo dei conti.
A Dogana Po esistevano un oratorio e un ospedale per ospitare i pellegrini della Via Francigena.
Anche le frazioni ad ovest del capoluogo erano stazioni di sosta per i pellegrini: a Fornaci ci sono i resti dell’antichissimo Oratorio di S. Antonio; a Creta, in località Costola, i resti dell’ospedale e dell’Oratorio di S. Maria sono inglobati nella Villa dei Fugazza.

Informazioni Utili

Municipio
Piazza XX Settembre, 11
Tel. 0523-889611
Fax: 0523-843882
E-mail: comune.castelsangiovanni@sintranet.it
Sito web: www.comune.castelsangiovanni.pc.it

Carabinieri
Tel. 0523-842620

Centro Culturale
Via Mazzini, 2
Tel. 0523-889745
Fax: 0523-843882

Biblioteca Comunale “Villa Braghieri”
Via Emilia Piacentina, 31
Tel. 0523-881456
Fax: 0523-737833
E-mail: villabraghieri@virgilio.it - biblio.castello@libero.it

Associazione Fontanese:
Via Baderna, 8 - Fontana Pradosa
Tel. 0523-843757

Frazioni: Bosco Tosca, Creta - Bruciate, Fontana Pradosa, Fornaci, Ganaghello, Pievetta-Dogana Po

Distanza da Piacenza: 20 km

Superficie: 44,67 kmq
Altitudine: m 74 s.l.m.
Residenti: 11.930 circa
CAP: 29015