comune di cerignale


La Storia

Cerignale si trova su un’antichissima strada posta alla sinistra della statale 45 in direzione Chiavari. Questo tratto, che si snoda lungo la dorsale tra Aveto e Trebbia, era noto nel Medioevo come Via del Cifalco.
I mercanti sostavano presso la stazione viaria di Ponte Organasco, per poi intraprendere il cammino per il Passo del Brallo verso la Val Staffora, oppure quello che, lungo il crinale del Cifalco, portava in Liguria.
Ponte Organasco fu una cella monasteriale fin dal XII secolo e, dal XIII secolo, i francescani lo scelsero come insediamento a guardia del ponte sul Trebbia; più tardi fu proprietà della famiglia Palazzi di Genova.
La strada provinciale ha oggi perso il suo nome antico, ed è meglio conosciuta come “la Panoramica”, perché lo spettacolo che offre è uno dei più belli dell’Appennino Ligure-Emiliano: lungo lo spartiacque si ammirano gli stretti meandri del torrente, i boschi di castagni, faggi e querce, i crinali rimboscati di conifere, i terreni scoscesi e le scarpate rocciose da cui affiorano arenarie stratificate. La Panoramica offre anche l’occasione di vedere i villaggi del versante ferrierese della Val d’Aveto, da Castelcanafurone fino a Boschi, passando con lo sguardo sui vigneti a terrazza di Cattaragna.
Salendo fino al bivio del Passo del Veri (m 994), si toccano tutte le frazioni di Cerignale, (tranne Ponte Organasco (478 m) che è situato a destra della statale e dove si ammira la cinque-seicentesca dimora signorile con oratorio).
La prima frazione che si incontra sulla provinciale è Carisasca, seguita da Cerignale, il capoluogo comunale che solo dal 1923 fa parte della Provincia di Piacenza. Il paese è dotato di un albergo e di un campeggio per ospitare i turisti che, insieme ai proprietari di molte abitazioni, ripopolano il territorio nei fine settimana e nella bella stagione. La chiesa parrocchiale del paese, dedicata a San Lorenzo, è a croce greca con pianta ottagonale, e fu costruita tra il 1706 e il 1739. Un tempo attorno a questi villaggi c’erano molti allevamenti di bovini e cavalli; vi si coltivavano grano e mais e si faceva il fieno per l’inverno. Oggi solo tre aziende hanno bestiame e l’agricoltura coinvolge unicamente piccoli appezzamenti: al presente la risorsa principale è il turismo, quello degli escursionisti e degli amanti della natura, che qui regna sovrana.
Cariseto si trova a otto km da Cerignale, ed è situato tra il Monte delle Tane (1198 m) e il Monte Veri (1223 m), ad una altitudine di 980 m s.l.m.
Un paio di chilometri prima della frazione, si incontra la Madonna della Roccia, posta su uno sperone di roccia nera negli anni in cui veniva costruita la strada provinciale (1946-’47). Circa 500 metri prima dell’abitato, invece, ci si disseta alla Fontana del Bivio della Strada del Monte, con la statuetta della Madonna di Lourdes: è una di quelle fonti di montagna dove non è raro vedere persone che riempiono le loro taniche per farsi una piccola scorta di acqua pura.
La storia del territorio comunale è strettamente legata a Cariseto e al suo castello, costruito sulla cima di uno sperone roccioso, a picco su un orrido dell’Aveto profondo 600 metri. Il fortilizio domina l’abitato; poiché i suoi ruderi minacciano le case sottostanti, la Regione ha erogato un fondo per la messa in sicurezza.
Dopo il dominio del Monastero di San Colombano, il territorio compreso tra il Trebbia e l'Aveto, all'inizio del secolo VIII, fu donato dal re longobardo Ariberto al Monastero di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia.
La roccaforte di Cariseto esisteva già nel secolo XI; nel 1052, l’Imperatore Enrico III lo concesse al Monastero di San Paolo di Mezzano Scotti, mentre, nel 1164, Federico Hohenstaufen lo concesse in feudo ai Malaspina.
La tradizione narra che, pochi anni dopo, Federico Barbarossa in persona, in fuga da Roma, passò per la Via del Cifalco. Era il 1167 e, poiché la strada di Monte Bardone era stata sbarrata dai pontremolesi, l’Imperatore pernottò nel castello di Cariseto, aiutato poi dai fedeli Malaspina a riprendere la strada tra queste montagne.
In quegli anni i feudi della nobile famiglia si estendevano dalla Lunigiana alla Liguria, dalla Val d’Aveto all’Alta Val Trebbia, fino alla Val Staffora.
Per breve tempo, durante il XIII secolo, il fortilizio passò sotto il controllo dei De Mileto, per tornare ai Malaspina dal 1251 al 1540, anno in cui fu venduto a Gian Luigi Fieschi per circa 10.000 scudi d’oro. Nel 1547 il Fieschi morì nella rivolta antispagnola che organizzò insieme ai francesi per il predominio in città, così il castello di Cariseto fu distrutto dai genovesi e concesso ai Doria da Carlo V.
In questo periodo Cerignale fu eretta in parrocchia, sotto la Diocesi di Tortona.
I Doria restarono sul territorio fino al 1797, anno in cui Napoleone decretò la soppressione del feudalesimo.
Proseguendo il percorso lungo “la Panoramica”, si arriva alla frazione chiamata Selva e, più avanti, all’abitato di Rovereto.
Poco oltre la strada si biforca: tenendo la destra si arriva a Ottone, mentre, tenendo la sinistra, si costeggia l’Aveto fino ad immettersi, ormai in territorio genovese, sulla statale 586 diretta a Chiavari.

Informazioni Utili

Municipio
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Tel. 0523-939210 – 0523-939501
Fax: 0523-939210
E-mail: comune.cerignale@sintranet.it
Sito web: www.comune.cerignale.pc.it

Carabinieri
Tel. 0523-930125

Centrale Operativa Soccorso Alpino Emilia Romagna
Numero Verde 800-848088.

Comunità Montana Appennino Piacentino
Bobbio, Via Garibaldi 50
Tel. 0523-932241

C.A.I. Piacenza
Tel. 0523-328847

Frazioni e ville: Carisasca, Cariseto, Casale, Castello, Cerignale, Lisore, Oneto, Ponte Organasco, Selva, Rovereto e Zermogliana

Distanza da Piacenza: 68 km

Superficie: 31,51 kmq
Altitudine: m 725 s.l.m.
Residenti: 230 circa

C.A.P.: 29020