comune di Gazzola


La Storia

Lungo la fascia pedecollinare della Val Trebbia, tra Rivergaro, Croara, Gazzola e Momeliano, sono stati rinvenuti reperti risalenti ad un'epoca che va dal Paleolitico Antico a quello Medio, nel periodo in cui l’homo erectus si stava evolvendo in "sapiens neanderthalensins" (tra i 100.000 e i 50.000 anni prima di Cristo).
Quest’area fu il cuore del terreno di scontro tra Cartaginesi e Romani nel 218 a.C., tanto che i Comuni di Gazzola e Rivergaro stanno organizzando centri di documentazione, completi di cartografia, plastici, audiovisivi e di un itinerario all'aperto per mostrare le forze in campo e la dinamica dello scontro.
La zona fu in seguito sede di stanziamenti romani: la Tabula Alimentaria Traianea, scoperta a Veleia nel 1747, cita Licinianus e il fundus Momelianus, attuali Lisignano e Momeliano.
Gazzola, secondo un’ipotesi non verificata, deriverebbe il suo nome da quello del centurione romano Gasiliano.
È però più probabile che l’appellativo sia di origine longobarda, sia per il ritrovamento di una tomba di guerrieri longobardi a Paderna di Rezzanello, sia perché la chiesa di Rivalta è consacrata a San Martino, molto venerato dai germani.
Con l’arrivo dei Franchi, molte terre divennero proprietà dei monasteri cittadini.
A partire dall'XI secolo in zona furono costruite numerose fortezze a testimonianza di continue lotte feudali: ancora oggi si vedono molti edifici fortificati, le cosiddette case-torri, che, malgrado le ristrutturazioni che le hanno rese abitabili, conservano la primitiva struttura.
Il nome di Rivalta deriva invece dall’antichissima “Ripa Alta”, posta sulla strada militare romana lungo la Val Trebbia; forse già allora era dotata di un castrum, benché le prime notizie certe risalgano al 1048.
Nel XII secolo Rivalta era possesso dei Malaspina, ma, tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo, il Libero Comune e i Consoli di Piacenza li costrinsero a ritirarsi verso la montagna per aprirsi un varco su Genova.
Il Duecento fu funestato da molti scontri per la supremazia comunale: nel 1212 i guelfi si asserragliarono nel castello di Rezzanello e persero contro i ghibellini, mentre, nel 1244, un vicario dell’Imperatore Federico II soggiornò nel castello di Lisignano, tanto per sottolineare ai signori della valle di chi era il predominio.
Nel 1255 Oberto Pallavicini, podestà di Piacenza, ordinò la distruzione del castello di Rivalta e di altri fortilizi, per indebolire la fazione nemica.
L'Imperatore Alberto d'Austria concesse a Riccardo Anguissola il territorio di Travo, Pigazzano e Gazzola nel 1302.
La complicata storia di questo periodo non si semplifica nemmeno nel XIV secolo, all’arrivo dei Landi nel castello di Rivalta: questi, infatti, furono dapprima alleati dei Visconti, ma, nel 1322, Galeazzo Visconti distrusse il maniero: pare che fosse invaghito di Bianchina, la bellissima moglie di Obizzo Landi.
Nel corso del Quattrocento i Landi ricostruirono il loro borgo fortificato, rendendolo una magnifica dimora che restò sempre di loro proprietà (è passato al ramo degli Zanardi Landi nella metà del XIX secolo).
Nel 1372 le truppe pontificie in guerra contro Galeazzo II Visconti, occuparono i castelli di Gazzola, Momeliano e di Monticello di Gazzola.
Il castello di Rivalta fu assediato da 6.000 spagnoli, in guerra contro Odoardo Farnese, nel 1636, dai tedeschi nel 1746 e dai francesi nel 1799.
Nel 1945 una violenta battaglia tra partigiani e nazi-fascisti si consumò presso il fortilizio di Monticello di Gazzola.

Da vedere

Gazzola
Dal 1880 il Municipio di Gazzola ha sede nei bellissimi ambienti del castello trecentesco.
La struttura apparteneva a Bartolomeo Dolzani quando, nel 1372, fu invasa dalle truppe pontificie. Successivamente passò agli Anguissola, cui seguirono i Bonelli nei secoli XVIII e XIX. L’edificio è rettangolare e, sul lato ovest, presenta due basse torri quadrate ruotate di 45°. Gli ambienti interni, molto rimaneggiati in stile barocco, sono abbelliti da pregevoli soffitti a cassettoni, ringhiere di ferro battuto, ornamenti in pietra e un grande scalone.
La chiesa di San Lorenzo fu costruita in stile neoromanico e su pianta ottagonale nel 1915, su disegno di Camillo Guidotti.
Lisignano
Poco distante da Gazzola, andando verso le colline, si visita il castello di Lisignano, appartenuto al Monastero di San Savino e, successivamente, all’Ospedale Grande di Piacenza.
Il suo aspetto è forse dovuto agli Arcelli, che probabilmente ne commissionarono la costruzione alla fine del Trecento.
La struttura rettangolare è provvista di fossato alimentato dal Luretta e torri cilindriche agli angoli. Il ponte levatoio e la passerella in pietra consentono di accedere all’interno: il cortile presenta un portico doppio in stile barocco edificato nel Settecento insieme allo scalone e alle sale.

Momeliano
Prima di attraversare il Luretta per raggiungere Agazzano, una deviazione sulla sinistra porta su due strade che si uniscono in un percorso circolare: una porta a Momeliano, l’altra a Rezzanello e, quindi, a Monticello.
L’esistenza di Momeliano è documentata da quasi 2.000 anni (Tabula Alimentaria Traianea).
È citato come possedimento del Conte Tadone e del nipote Manfredo Negrobono (869), della Mensa Vescovile di Piacenza, del Monastero di Santa Brigida e quindi di Santa Maria in Gariverto (1158). Nel 1234 il borgo fu distrutto da Guglielmo Landi. Nel 1368 appartenne ai Donzani insieme al castello di Gazzola e, come quello, fu assediato dalle truppe pontificie nel 1372.
Per due secoli cambiò molti proprietari, per passare, nel tardo Cinquecento, ai Lampugnani, che lo tennero per due secoli.
Nel XIX secolo appartenne a Gaetano Basini, ragion per cui il castello è anche noto come Castelbasini.

 

Rezzanello
A cinque chilometri dal bivio si trova il castello di Rezzanello.
Si tratta di una splendida e ben conservata struttura di grandi dimensioni, a pianta trapezoidale e con slanciate torri circolari agli angoli. Il maniero, davvero suggestivo, è immerso in un vasto parco ed è utilizzato per l’organizzazione di cerimonie ed eventi.
Già dal X – XI secolo, il castello ed i suoi territori appartennero ai monaci Benedettini di San Savino che, nel 1454, lo passarono al dottor Bartolomeo Chiapponi con la clausola che lo restaurasse. Dopo un secolo fu proprietà dei monaci Gerominiani e quindi del Collegio Inglese. Nel 1796 gli Scotti lo rilevarono e lo trasformarono in una sontuosa dimora. L’attuale aspetto del castello, in stile neomedievale, è dovuto all’intervento di Camillo Guidotti (1887).
(Informazioni: Tel. 0523.970238 fax 0523.970440.
E-mail: info@castellodirezzanello.it sito: www.castellodirezzanello.it).
Anche la Chiesa di San Savino a Rezzanello, costruita tra il 1859 e il 1886, risente di questo gusto per le architetture antiche.

 

Monticello di Gazzola
Dopo Rezzanello, proseguendo in salita lungo le pendici del Monte Bissago (m 578), si visita il castello di Monticello, posto a 549 metri s.l.m.
L’edificio ha una pianta quadrangolare con torri rinascimentali e una quadrata agli angoli: la torre d’ingresso sulla cortina orientale presenta ancora i segni dell’antico ponte levatoio. L’interno è occupato da tre cortili.
Come detto sopra, il fortilizio è ricordato per due sanguinosi episodi avvenuti nel 1372 e, più recentemente, nel 1945.

Rivalta
Ritornando verso il ponte di Tuna, ma girando a destra, si arriva al castello di Rivalta, delle cui vicende storiche abbiamo già dato notizia.
Rivalta è molto più di un castello: è un intero borgo fortificato eretto su una roccia a picco sul Trebbia, all’interno del quale ci sono antiche abitazioni e la quattrocentesca Chiesa di San Martino, con un bel soffitto a capriate. Non mancano poi mercatini, botteghe, bar ed eccellenti ristoranti inseriti in edifici antichi.
Le parti più vetuste del castello sono rappresentate dalla torre semicilindrica a sud, dall’imponente dongione quadrato all’ingresso e dall’arco a sesto acuto da cui si accede al borgo.
I Landi, dal XV al XVIII secolo, trasformarono il maniero in una grandiosa residenza.
Nella seconda metà del XV secolo il castello fu ristrutturato dall’architetto Guiniforte Solari (Milano, 1429 - 1481), celebre per aver lavorato al Cremlino di Mosca, al Duomo Milano e alla Certosa di Pavia. Solari adattò l’edificio alle moderne esigenze militari stabilite dall’artiglieria, ma, oltre alla torre circolare, aggiunse anche l’elegantissimo cortile rinascimentale con portici e loggiati decorati da capitelli, medaglioni e fregi in cotto, ed il salone d’onore lungo 25 metri, impreziosito da un monumentale camino e da un pregevole soffitto a cassettoni.
Ad interventi del Settecento appartengono la facciata con il timpano triangolare dove si legge Svevo Sanguine Laeta (la casa dei Landi era imparentata con quella di Svevia), lo scalone che porta al piano superiore, e la caratteristica torretta a cuspide.
La visita al castello è molto articolata e comprende anche la sala da pranzo con la tavola imbandita, la cucina con una raccolta di oggetti di rame e le camere da letto con damaschi e letti a baldacchino, tra cui la "camera verde", prediletta dalla principessa Margaret d’Inghilterra.
Gli ambienti del castello sono inoltre sede della Mostra Permanente del Costume Militare (esposizione di divise civili e militari autentiche, dal periodo garibaldino alla Seconda Guerra Mondiale), e del Museo Parrocchiale, con oggetti sacri dal XIII al XIX secolo.
Tel. 0523.978104 Fax: 0523.978300
Orario feriale: sabato: 11.00; 15.20; 16.40; 18.00
Orario festivo: domenica e festivi visite: 9.00/12.00(inizio ultima visita)-15.00/18.00(inizio ultima visita)
Chiusura settimanale: in settimana aperto solo su prenotazione per minimo 20 persone
Aperto da febbraio a novembre
Prezzo intero: Euro 6,50 Ridotto: Bambini: Euro 4,50 - Card Ducato: Euro 5,50 - Tesserati Fai: Euro 5,50
Cumulativo: Minimo 20 persone Euro 5,50 Gratuità : 1 ingresso ogni 20 persone.
Risalendo la strada che costeggia il Trebbia, si arriva nella località di Croara, famosa per la presenza del rinomato Golf Club; nei pressi si può fare una piacevole passeggiata attraverso i boschi di querce del Monte Raschio.

Informazioni Utili

Municipio
Via Roma, 1
Tel. 0523-975221
Fax: 0523-976767
E-mail: comune.gazzola@sintranet.it
Sito web: www.comune.gazzola.pc.it

Carabinieri
Tel. 0523-975212

Frazioni: Gazzola, Momeliano, Rezzanello

Distanza da Piacenza: 22 km

Superficie: 44,13 kmq
Altitudine: m 139 s.l.m.
Residenti: 1.750 circa

CAP: 29010