comune di gossolengo


La Storia

Gossolengo è a pochi km dalla città, e le distanze vanno riducendosi, perché la periferia si sta sviluppando in direzione di questo Comune.
Il paese sorge alla destra del fiume Trebbia, che rappresenta anche un confine naturale del territorio comunale: la ricchezza di acque da sempre favorisce l’agricoltura; in passato nel comprensorio lavoravano anche molti mulini.
Fin dal Paleolitico questo territorio rappresenta l’inizio di un cammino lungo la valle, che, risalendo il corso del fiume, dalla pianura conduce al Golfo di Genova.
Un luogo che, per importanza strategica, fu teatro di scontro, oltre che di passaggio: infatti i Romani, che da pochi mesi avevano fondato Piacenza come avamposto contro i Galli, combatterono contro i Cartaginesi in questa area (tra Tuna e Gazzola): nel dicembre del 218 a.C. gli eserciti dei consoli Publio Cornelio Scipione e Tiberio Sempronio Longo, accorso dalla Sicilia, furono sconfitti dalle truppe di Annibale, che si avvalse anche della presenza di 37 elefanti.
L’elefante rappresentato Lo stemma di Gossolengo (una testa di elefante, appunto), ricorda questa disfatta.
Il nome di Gossolengo compare per la prima volta in documenti del IX secolo conservati nel monastero di Bobbio, dove viene citato come borgo rurale.
Nel Medioevo queste terre, con i relativi mulini e rivi locali, furono proprietà dei monaci benedettini di San Savino e del Capitolo della Cattedrale. Un atto dell’aprile 1254 cita nuovamente la Signoria di Gossolengo come possedimento del Capitolo della Cattedrale.
In queste terre si tenne nel 1314 uno degli ultimi scontri tra i popolani capitanati dal guelfo Alberto Scoto, Signore di Piacenza dal 1290 al 1304, e i viscontei di Nello da Massa, che in quell’occasione ebbero la peggio.
Nel 1536, quando Piacenza faceva parte dello Stato Pontificio retto da Paolo III (Alessandro Farnese), il castello di Gossolengo fu espugnato dagli spagnoli in guerra contro i Farnese.
Nel 1636, durante la Signoria di Odoardo Farnese, Gossolengo, già provata dalla peste del 1630, venne devastata dagli eserciti spagnolo e francese in guerra tra loro.
Il castello e i suoi terreni passarono ai monaci di San Sisto.
Il ’700 portò devastazione in queste terre in due diversi momenti: con la peste nel 1746, e con la guerra tra le truppe napoleoniche e gli austro-russi nel 1799.
Con la legge napoleonica si costituì il Comune (1805).
Nel 1836 il colera fece la sua prima apparizione a Gossolengo e nel piacentino.
Dodici anni dopo il 95% degli abitanti votò per l’annessione al Piemonte, come del resto fecero gli altri piacentini, ragion per cui Carlo Alberto di Savoia chiamò Piacenza “la Primogenita della Patria”.
Una data molto importante per Gossolengo è il 26 settembre 1877: a Ciavernasco di Settima un contadino dedito all’aratura trovò il celeberrimo fegato etrusco di bronzo risalente al I – II secolo a.C., forse perduto da un aruspice itinerante.

Da vedere

Si è già detto delle vicende che nei secoli hanno coinvolto il castello di Gossolengo.
Il fortilizio a pianta rettangolare fu costruito alla fine del XII secolo in cotto e ciottoli del Trebbia. L’attuale ingresso è fiancheggiato da due torri ed introduce ad un primo cortile, mentre il secondo e più piccolo cortile mostra l’accesso più antico, dotato di ponte levatoio sul fossato ancora riconoscibile. L’unica torre angolare ospita l’oratorio, dove, nel 1936, emersero affreschi risalenti ai secoli XIV-XV che rappresentano la Natività con Santi tra paesaggi medievali e finte architetture, e l’Annunciazione nelle lunette. Fu Luciano Ricchetti ad occuparsi del loro restauro.
L’anno di fondazione della chiesa parrocchiale non è noto, ma la sua storia è legata a tre parroci.
Il primo fu il Rettore Velani, che nel 1614, lamentando le modeste dimensioni dell’edificio sacro, si decise a dotarlo almeno del coro, abbattendo a colpi di martello l’altare maggiore. Si svelò così una cassetta di piombo che esalava un buon profumo e che conteneva le reliquie di San Quintino, martirizzato ad Amiens nel III secolo.
All’altro sollecito parroco si deve il primo ampliamento della chiesa: l’arciprete Don Vincenzo Cristoforo Trabucchi (1825-1853) interpellò niente meno che la duchessa Maria Luigia, ma per le due navate laterali nuove dovette contare sulle offerte dei parrocchiani, come fece Don Lodovico Donetti 60 anni dopo, quando la chiesa fu allungata.

Dintorni

A Caratta c’è un’azienda agricola molto particolare, a pianta rettangolare e con torri ai quattro angoli: fu un castello posseduto dai Malaspina nel XII secolo, successivamente abitato dai Landi.
Anche Settima era dotata di un fortilizio appartenuto ai Landi dal 1515, ma l’edificio fu distrutto dai nuovi signori, i Giorgi Zanettini, che edificarono un palazzo intorno alla metà del XVII secolo.
Poco oltre, a Baselica, si visita il quattrocentesco castello con torri quadrate agli angoli, voluto dalla famiglia Tedeschi su concessione dei Visconti. I Tedeschi, alla fine del XIV secolo, fecero edificare anche il fortilizio di Ciavernasco, che, come l’altro, passò successivamente agli Anguissola.
Appena prima di Gossolengo, a sinistra, si raggiunge Bardinezza con il castello del XIII-XIV secolo, su cui svettano due torri quadrate.
Il castello di Banche fu rilevato dal Cardinale Giulio Alberoni nel 1738 ed è tuttora proprietà dell’Opera Pia Alberoni.
Un altro castello tardo-quattrocentesco si trova in località Pilastri.
Il fegato etrusco:
Diciassette anni dopo il suo ritrovamento, questo piccolo oggetto di bronzo fece il suo ingresso al Museo Civico di Piacenza. Si tratta della riproduzione di un fegato di pecora che porta incise 40 iscrizioni, nomi di divinità e 16 caselle che rappresentano il cielo.
Il fegato bronzeo era usato dagli aruspici come modello per consultare le viscere della vittima sacrificale, in modo da prevedere l’esito di un’impresa.
Oggetti simili, benché in materiali diversi, sono stati ritrovati anche nella valle del Tigri e dell’Eufrate.

Informazioni Utili

Municipio
Piazza Roma, 16
Tel. 0523-770711
Fax: 0523-779291
E-mail: comune.gossolengo@sintranet.it
Sito web: www.comune.gossolengo.pc.it

Polizia Municipale
Tel. 0523-770734

Pro Loco
Via XXV Aprile, 4

Biblioteca
Tel. 0523-770136

Frazioni: Caratta, Quarto, Settima

Distanza da Piacenza: 9 km

Superficie: 31,47 kmq
Altitudine: m 86 s.l.m.
Residenti: 4.101

CAP: 29020