comune di ottone


La Storia

Il territorio di Ottone fu abitato nell’antichità da Liguri e Celti, quindi dai Romani.
Secondo una tradizione non comprovata dai fatti, questa zona vide il passaggio di Annibale nel 218 a.C.: sarebbe questo il motivo della somiglianza tra alcuni toponimi tunisini e della Val Boreca (Chartago / Tartago; Zerba / Djerba o Zarzis; Suzzi / Sussie; Bogli / Bougie).
Un’altra leggenda vuole che il nome del capoluogo derivi da quello dell’Imperatore Ottone, ma, anche in questo caso, sorge un dubbio: si tratta dell’Imperatore Ottone che si scontrò con Vitellio nel 69 d.C., o dell’Imperatore Ottone III, che nel 996 partì per l’Italia con l’ambizioso progetto della Renovatio Imperii Romanorum e che, nel 997, conferì al Vescovo di Piacenza i poteri comitali rendendolo conte?
Certo è che questa zona era sotto il controllo del Monastero di Bobbio in età Longobarda e Carolingia. Dopo la caduta dei Carolingi, Re Berengario II d’Ivrea creò, tra il 950 e il 951, la Marca Obertenga, un territorio che comprendeva la Liguria orientale estendendosi fino a Tortona e inglobando Ottone e territori limitrofi.
I Malaspina divennero i feudatari di questi luoghi nel 1164, con investitura ufficiale di Federico Barbarossa. Nel 1508 i nobili della Lunigiana vendettero il feudo ai Fieschi di Genova, ma, dopo la già citata congiura di Gian Luigi (vedi sezione Cerignale), l’Imperatore Carlo V lo concesse ai Doria. Dopo i passaggi alla Francia e al Piemonte, Ottone appartenne, dopo l’Unità d’Italia, a Genova e a Pavia. Entrò a far parte della provincia di Piacenza nel 1923.

Da vedere

Prima di raggiungere il capoluogo di Comune, si passa accanto alle frazioni di Losso e Traschio, con i loro edifici in sasso. A questa altezza il torrente Boreca confluisce nel Trebbia, a destra della statale 45, mentre una deviazione porta all’omonima valle e a Zerba. Da Traschio, percorrendo un sentiero per 10-15 minuti, si raggiungono due ponti ad un’arcata in pietra di epoca romana; passeggiata molto bella e suggestiva con panorama sul fiume Trebbia.
Il lungo rettilineo della strada bobbiese conduce in vista di Ottone. A sinistra l’attenzione viene attirata dal cosiddetto Mulino dei Principi, una rara struttura a due grandi ruote verticali sovrapposte, capaci di lavorare indipendentemente l’una dall’altra, tanto che, un tempo, una veniva usata per macinare i cereali, l’altra per le castagne.
Piazza Vittoria è il cuore del paese, sovrastato dal Castello Malaspina.
La Chiesa di San Marziano risale al XVII secolo e, al suo interno, presenta interessanti stucchi dorati barocchi e colonnine tortili.
L’antica Pieve di San Bartolomeo sorse intorno all’anno mille per sostenere i pellegrini. Ha subìto vari rimaneggiamenti, ma conserva elementi originali: il campanile è romanico, mentre la facciata è settecentesca. Al suo interno si trova una statua lignea del Santo. Palazzo Doria e Casa Carboni sono due edifici interessanti: il primo risale al XVII secolo, mentre la seconda presenta elementi del barocco ligure.
Il Palazzo Comunale ospita gli spazi espositivi del Museo di Arte Sacra di Ottone, che custodisce oltre 120 oggetti provenienti dalle chiese dell’Alta Val Trebbia e da privati. Si tratta di quadri, crocifissi, reliquiari, mobili, antichi tomi, candelieri, statue, argenterie, ecc., manufatti che datano dal XIV al XX secolo. Tra i pezzi di maggiore interesse ci sono i paramenti con gli stemmi dei Doria e la campana bronzea di San Bartolomeo, forgiata nel 1355; per informazioni rivolgersi al Comune di Ottone (Tel. 0523.930122) o al Sig. Carbone (Tel. 0523.930119).
Il comprensorio di Ottone tocca ben tre valli: Losso, Traschio, Cà, Ottone, Cabosa e Gramizzola (con i resti di un fortilizio medievale presso Croce) si trovano lungo il Trebbia; Frassi e Orezzoli sono situate tra il Trebbia e l’Aveto e tra il Monte Veri (1223 m) e il Monte Dego (1427 m); Valsigiara è accanto alla confluenza tra Trebbia e Boreca; Bogli, Suzzi, Pizzonero, Belnome e Tartago sono in Val Boreca, tra i monti Alfeo (1650 m), Carmo (1640 m ), Cavalmurone (1670 m) e Lesima (1724 m).
È quindi evidente che non mancano le occasioni per fare escursioni a piedi, in mountain bike e perfino sugli sci.
Dal Passo del Veri si può salire sulla cima del Monte Dego, dove si trova una cappella, oppure andare verso il Monte Oramara seguendo i segnali gialli e, da qui, passare nel bosco verso il Passo di Foppiano, dove si trova un rifugio sempre aperto.
Il sentiero numero 8.208 tracciato dal CAI, unisce Cerreto a Pei (frazione di Zerba), toccando molti villaggi dell’ottonese. Si raggiunge Cerreto girando verso Zerba e Val Boreca lungo la statale 45. Dal paesino si attraversa il torrente e si passa a Tartago (708 m), un villaggio ben conservato con gli usci delle case stranamente rivolti alla montagna. Da Tartago ci si immerge nella boscaglia per raggiungere Belnome. Dopo Belnome si arriva al villaggio chiamato Pizzonero, quindi una deviazione conduce a Suzzi. Dopo questo borgo si trovano un antico mulino e dei ponticelli romani costruiti sul Boreca. Si superano poi i gruppi di case di Bogli ed Artana e si arriva alla strada asfaltata in prossimità di Pei.

Informazioni Utili

Municipio
Piazza Municipio, 1
Tel. 0523-930122 - 0523-967006
Fax: 0523-930122
E-mail: comune.ottone@sintranet.it
Sito web: www.comune.ottone.pc.it

Carabinieri
Tel. 0523-930125

Centrale Operativa Soccorso Alpino Emilia Romagna
Numero verde: 800-848088

Comunità Montana Appennino Piacentino
Bobbio, Via Garibaldi 50
Tel. 0523-932241

C.A.I. Piacenza
Tel. 0523-328847

Frazioni: Barchi, Bogli, Gramizzola, Orezzoli, Ottone, Ottone Soprano, Traschio, Tartago, Pizzonero, Suzzi, Bertone Croce, Rettagliata, Frassi, Artana, Fabbrica, Bertassi, Valsigiara, Moglia, Belnome, Monfagiano, Losso, Santa Maria

Distanza da Piacenza: 75 km

Superficie: 98,41 kmq
Altitudine: m 510 s.l.m.
Residenti: 760 circa

CAP: 29026