comune di piozzano
La Storia
La Valle del Torrente Luretta fu abitata da tribù di Liguri, alle quali seguirono gli insediamenti romani: la Tabula Alimentaria Traianea (103 d.C.) segnala già Vicus Pomarius e Canianum (Pomaro e Montecanino) tra le proprietà terriere da tassare per sostenere l’orfanotrofio di Veleia.
La fondazione della Chiesa di San Salvatore di Piozzano, ricostruita nella prima metà del XVIII secolo, risale all’anno 802. Alla fine dello stesso secolo fu eretta anche la Chiesa di San Vitale a Pomaro.
In un atto del 1017 si cita Paluziano come oggetto di una permuta fatta dall’abate Pietro del Monastero di San Savino, proprietario di queste terre nel secolo XI.
La vicinanza della Val Tidone con la ghibellina Pavia fu motivo di molti scontri tra fazioni filo-imperiali e filo-pontificie, poiché Piacenza era guelfa e poco incline a sottostare alle rivendicazioni degli Hohenstaufen.
Infatti, nel 1164, Federico Barbarossa distrugge Monteventano e Montecanino, ed il governo della valle passò ai Conti Lomello di Pavia.
Durante il XIII secolo, in almeno tre diverse occasioni, guelfi e ghibellini si scontrarono con danni irreparabili o almeno pesanti: nel 1242 Obizzo Malaspina distrusse il castello di Pomaro edificato nel IX-X secolo, tant’è che non ne resta traccia; nel 1255 Oberto Pallavicino rase al suolo il castello degli Arcelli a Groppo Arcelli: non ne resta segno, ma sulle sue rovine fu edificata una chiesa; nel 1268 Monteventano fu distrutto dai ghibellini, ma oggi se ne ammirano ancora gli imponenti resti.
Gian Maria Visconti infeudò Monteventano agli Arcelli nel 1408 e Filippo Maria Visconti, nel 1412, aggiunse al loro feudo anche Piozzano.
Intorno al 1440, Francesco Sforza passò il feudo a Francesco della Veggiola, condannato a morte dai piacentini con l’accusa di tradimento.
Pochi anni dopo, nel 1467, Galeazzo Maria Sforza annetté il comprensorio della Val Luretta alla contea di Borgonovo.
Il feudatario di Piozzano e Monteventano Antonio Alberto Arcelli, fu accusato di traffico di moneta falsa nel 1518, quindi giustiziato a Piacenza negli anni in cui il Signore della città era Francesco I di Francia.
Nel 1633 i Farnese assegnarono il feudo a Ferrante Paveri Fontana.
Castelvecchio, la fortezza di Piozzano, fu distrutto tre anni dopo dagli Spagnoli, in guerra contro Odoardo Farnese e i Francesi.
Nella prima metà dell’Ottocento i possedimenti passarono ai Rizzi.
La sede comunale fu spostata da Pomaro a Piozzano nel 1877, ma lo stemma, un albero con grosse mele, ricorda l’originario nome del Comune.
Presso Monteventano operarono molte formazioni partigiane durante la Seconda Guerra Mondiale.
Dintorni
Poco prima di giungere in paese, una deviazione a destra della SP 7 conduce a Montecanino passando accanto alla dimora di Poggio Demartini.
Il castello di Montecanino fu eretto tra i torrenti Lisone e Luretta intorno al Mille.
Distrutto dal Barbarossa, fu ricostruito e munito con cinque torri. A partire dal Quattrocento in poi, i feudatari del castello furono i Piccinini, gli Arena, i Landi, gli Scotti, i Casati e i Tredicini. La neogotica Chiesa di San Giovanni Evangelista fu eretta sulle scuderie della fortezza; poco distante si trova il campanile con cella campanaria ottagonale, ma del castello restano solo pochi muri.
Tornando sulla SP 7 in direzione di Piozzano, sulla destra si ammira Castelvecchio: la struttura originale fu innalzata nel IX secolo, ma non ne resta traccia, poiché fu distrutto nel 1636 dagli Spagnoli. La ricostruzione gli diede l’attuale aspetto di dimora signorile in sasso e mattoni.
Giunti in paese si trova la Piazza del Municipio alla propria destra e, poco più avanti, la Chiesa di S. Salvatore, riedificata tra il 1724 e il 1742. La navata unica è scandita da lesene che incorniciano le cappelle laterali.
Oltrepassando il ponte sul Luretta, davanti alla piazza del Municipio, troviamo un bivio in prossimità del campo da calcio: salendo a destra raggiungiamo Canova, mentre, tenendo la sinistra, visitiamo Torre Rizzi.
Canova è un’elegante dimora signorile, che conserva l’originaria pianta rettangolare, due torri d’angolo ed il doppio ordine di loggiati nel cortile, abbellimento risalente al XVI secolo.
Torre Rizzi, sull’altra strada, fu un fortilizio voluto da Francesco della Veggiola nel 1441. Nella prima metà del XVII secolo i Paveri Fontana lo trasformarono in dimora signorile, ma l’antico portale mostra ancora gli incastri del ponte levatoio. L’interno è ornato da decorazioni ed affreschi, tra cui alcune grottesche in voga nel Cinquecento. Accanto al complesso si trovano alcuni alberi monumentali.
Risaliamo lungo la SP 7 e, dopo il Guadà, un’altra dimora signorile sul Luretta – i Vei - si trova a sinistra della strada.
Per raggiungere Monteventano, al bivio ci sono due possibilità: la strada di sinistra è più breve, ma anche più difficoltosa, quella di destra invece ha una minore pendenza.
Monteventano è il fortilizio più meridionale lungo il Luretta. Fu eretto intorno al Mille, distrutto da Federico Barbarossa e ricostruito nel XIII secolo. Appartenne prevalentemente agli Arcelli, ma fu abitato anche dai Borghi, dagli Zandemaria e dai Montani. La sua vista è spettacolare, specialmente dalle alture sulla riva opposta del Luretta. Oggi restano il dongione cilindrico di 30 metri, alcune finestre ad arco, una porta cui era collegato il ponte levatoio, ed un torrione rotondo su cui poggia il campanile della Chiesa della Natività, con l’abside romanica del XII secolo.
Da Monteventano si raggiunge Bosonasco, con una residenza signorile, e quindi San Gabriele, dove si visita la Chiesa di San Giovanni Battista, le cui origini risalgono all’Alto Medioevo.
L’interno a navata unica, con volta a cassettoni, conserva l’aspetto delle antiche chiese romaniche, grazie al sapiente recupero dell’architetto Camillo Guidotti (la piccola abside è però originaria). La chiesa conserva una cinquecentesca scultura lignea e Il Martirio di S. Andrea, inserito in un’ancona tardo-cinquecentesca.
Da San Gabriele si torna sulla SP 7, risalendola fino alla deviazione a destra che porta a Pomaro, la cui pieve di San Vitale Martire fu fondata nel IX secolo. La navata unica è divisa in tre campate coperte da volte a crociera, mentre l’altare è in marmo policromo.
Proseguendo lungo la SP 7, e girando ancora a destra, si raggiunge Vidiano Soprano (m 499), borgo citato già nel X secolo, quando apparteneva alla Mensa Vescovile di Piacenza.
La Chiesa di San Cristoforo, conserva l’abside romanica risalente alla fine del XII secolo, che mostra una bella monofora con archetti ciechi e decorazioni.
La SP 7 si biforca più avanti nella SP 60, che porta a Pianello Val Tidone verso destra, e nella SP 65, che porta in Val Trebbia attraverso il Passo della Caldarola sulla sinistra: sono entrambi bellissimi itinerari tra le colline, che regalano panorami stupendi.
Lungo la SP 65 troviamo ancora la dimora di Pavarano e, oltre, San Nazzaro con l’omonima chiesa documentata dal Trecento: dall’edificio sacro proviene un calice datato 1432, conservato dalla curia piacentina.
Proseguendo si trova il bivio sulla sinistra per Groppo Arcelli, con la semplice chiesetta e la cappelletta di S. Eustacchio Martire, patrono dei cacciatori.
La provinciale porta poi a Lardara e quindi al Monte Serenda (m 759), da cui nasce il Luretta.
Un bellissimo percorso ad anello parte da Monteventano, per tornarvi dopo circa 5 ore. Magnifici panorami sul Dorba, sulla Parcellara, la Perduca, la chiesa e il torrione di Bobbiano saranno offerti dal passaggio sulla Costa del Bulla, mentre il Passo della Caldarola porta a scoprire i villaggi di Moiaccio e Casa Cignatte. Presso Casoni l’itinerario gira indietro e, attraverso Casa Lunga e Casa Colombani, si torna a Monteventano.
Informazioni Utili
Municipio
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Fax: 0523-970814
E-mail: comune.piozzano@sintranet.it
Sito web: www.comune.piozzano.pc.it
Carabinieri
Tel. 0523-975212
Associazione culturale “Rio Canto”
Piazza Municipio
Tel. 0523-970118
Cel:
348-8852543
Comunità Montana dell’Appennino Piacentino
Bobbio, Via Garibaldi, 50
Tel. 0523-932241
Fax: 0523-936636
Pro Loco Piozzano
Piazza Municipio
Associazione Combattenti e Reduci
Piazza Municipio
Frazioni: Groppo Arcelli, Monteventano, Montecanino, Pomaro, San Gabriele, San Nazzaro, Vidiano
Distanza da Piacenza: 28 km
Superficie: 43,57 kmq
Altitudine: m 222 s.l.m.
Residenti: 720 circa
CAP: 29010