comune di Sarmato
La Storia
La tradizione vuole che Sarmato sia stata fondata dai barbari Sàrmati.
Quel che è certo, è che la Chiesa di Santa Maria Assunta fu fondata nel secolo VIII per volere del principe longobardo Burnengo.
Il castello sorse probabilmente attorno al Mille e divenne in seguito strategicamente fondamentale nello scacchiere piacentino contro i Pavesi.
Ma Sarmato, nel medioevo, fu anche un’importante stazione lungo la Via Francigena.
Dopo la costruzione del maniero, fu edificato il borgo, con le abitazioni e le botteghe artigiane all'interno del complesso fortificato.
Il castello di Sarmato era uno dei più importanti avamposti preposti dalla guelfa Piacenza a salvaguardia della Val Tidone contro le aggressioni nemiche.
Infatti, nel giorno di Pentecoste del 1216, si radunarono nel borgo l’esercito piacentino e quello milanese in partenza per Rovescala, dove conquistarono i fortilizi presidiati dai Pavesi ghibellini.
Negli anni in cui era possesso dei Pallastrelli, il castello fu attaccato dal ghibellino Ubertino Landi (1270).
Qualche decennio più tardi, il Signore del castello fu Gottardo Pallastrelli, divenuto Santo dopo il suo incontro con San Rocco di Montpellier.
Nel 1376 Galeazzo Visconti concesse il feudo a Bartolomeo Seccamelica, ma, ai primi del Quattrocento, il castello apparteneva agli Arcelli.
Successivamente la fortezza fu conquistata da Francesco Bussone Conte di Carmagnola, comandante delle truppe viscontee, e in seguito fu occupata da Luigi Dal Verme.
Intorno alla metà del XV secolo il castello ritornò definitivamente in possesso di Alberto Scotti.
Alcuni esponenti della famiglia Scotti si distinsero come condottieri e capitani della Repubblica di Venezia, come Paolo Emilio Scotti e suo figlio, il conte Paolo Antonio II.
Gli Scotti parteciparono con tre galere alla Battaglia di Lepanto (1571), che tolse ai Turchi la supremazia navale nel Mediterraneo, e si distinsero anche nella Guerra di Cipro.
La famiglia si estinse nel 1863, data del passaggio del castello ai conti Zanardi Landi.
Il 27 maggio 1749 a Sarmato nacque Lotario Tomba, il grande architetto. Tra le sue opere piacentine si ricordano il Teatro Municipale, la facciata del Palazzo del Governatore in Piazza Cavalli, il Cimitero e Palazzo Scotti a Montalbo. A Sarmato avrebbe invece curato la versione neoclassica del Santuario della Beata Vergine di Caravaggio.
Il Comune di Sarmato fu decretato nel 1805, dopo l’istituzione del Codice Napoleonico.
Nella prima metà del XIX secolo, Pio VII (1800 – 1823) fu ospite degli Scotti presso il castello di Sarmato.
Nel 1848 il Comune aderì all’annessione al Piemonte con oltre il 98% dei voti.
La linea ferroviaria Piacenza - Alessandria e la stazione di Sarmato risalgono al 1859.
Nell'ottobre del 1922 nel castello soggiornò il re di Grecia, Costantino I.
Da vedere
Il complesso castrense è racchiuso entro il perimetro quadrangolare delle mura, precedentemente circondato dal fossato, ed il borgo interno si articola lungo due strade.
L'imponente ingresso meridionale è costituito da un rivellino merlato con arco ogivale e pusterla - un tempo muniti di ponte levatoio e passerelle – ed è dotato di doppie cannoniere laterali.
Due ingressi fortificati si trovano ad est e ad ovest: il primo è sede del Municipio.
Il lato nord, le cui mura hanno un andamento spezzato, è occupato dalla Rocchetta, posta a vedetta verso il Po: nel XIX secolo fu trasformata in residenza di campagna e abbellita con ampi saloni voltati e decorazioni.
Il castello, posto a nord e dotato di giardino interno alle mura, ha pianta ad “U”, con corpi di fabbrica in laterizio dominati dal mastio quadrato e da una torre angolare a nord-ovest.
All'interno si visitano gli ambienti arredati con mobili d'epoca: ampi saloni con soffitti a volta o a cassettoni, piccoli salotti e stanze da letto (visite su prenotazione: tel. 0523.847305).
Parte del borgo, anche il seicentesco Oratorio di San Carlo Borromeo, con una semplice facciata delineata da lesene angolari, timpano superiore e interno a navata unica.
All’ingresso del paese si trova il cosiddetto Casino, posto all’incrocio tra la Strada Romea con quella proveniente dai porti fluviali di Veratto e Sarmato. L’edificio, che serviva ad ospitare i pellegrini, è romanico nella parte posteriore, mentre in quella anteriore presenta archi acuti e trecentesche decorazioni in terracotta.
La Chiesa di Santa Maria Assunta, fondata nel secolo VIII, subì molti rimaneggiamenti, l’ultimo dei quali pose rimedio al crollo della navata di sinistra (1964).
L’interno a croce latina conserva un quadro del XVII secolo che raffigura S. Anna e S. Lucia, una settecentesca statua della Madonna del Rosario, una seicentesca statua lignea di S. Caterina da Siena, un S. Antonio da Padova del XIX secolo ed una Madonna Assunta ( Enrico Prati, 1891).
Lungo la provinciale per Borgonovo si visita il Santuario di Caravaggio, che, nella prima metà del XVIII secolo, fu dapprima edicola, quindi cappelletta, tempietto e finalmente, grazie all’intervento di Lotario Tomba, bellissimo santuario a croce greca.
Nell’abside si ammira un dipinto dell’epoca, che raffigura la Vergine e Giovannetta, con lo sfondo del castello.
San Rocco e San Gottardo
La biografia di San Rocco è piuttosto incerta.
Nacque a Montpellier nei primi anni del XIV secolo da una famiglia benestante, forse quella del governatore. A vent’anni rimase orfano, lasciò i suoi beni e partì come pellegrino verso Roma, guarendo molte persone colpite dalla peste, compreso, pare un cardinale.
Di ritorno dal viaggio, si ammalò anch’egli di peste nei pressi di Piacenza, e si fermò in una capanna a Sarmato, dissetandosi ad una fonte vicina.
La leggenda narra che un cane gli portò ogni giorno una pagnotta, sottraendola alle cucine del castello.
E qui intrecciarono le vite di San Rocco e San Gottardo.
Gottardo Pallastrelli, signore del castello, seguì il cane e conobbe il Santo, assistendolo fino alla sua guarigione.
Successivamente Gottardo si spogliò dei suoi beni per diventare anch’egli un pellegrino, fino a che fondò l’ospizio sul monte cui diede il nome.
San Rocco poté riprendere il cammino verso la Francia, ma fu fermato con l’accusa di spionaggio (secondo alcuni ad Angera, sul Lago Maggiore, per altri nel paese natio).
Morì dopo cinque anni di prigionia, per aver fatto voto di non usare la notorietà acquisita per le sue guarigioni miracolose.
A Sarmato il culto di San Rocco è molto vivo: accanto alla parrocchiale c’è una chiesetta costruita nel XVI secolo (e rifatta nel XVII) sopra la capanna del Santo, e, poco distante, c’è la fonte che sgorgò miracolosamente.
Informazioni Utili
Municipio
Viale Resistenza, 2
Tel. 0523-887827
Fax: 0523-887784
E-mail: comune@comune.sarmato.pc.it
Sito web: www.comune.sarmato.pc.it
Carabinieri
Tel. 0523-887216
Frazioni: Sarmato
Distanza da Piacenza: 17 km
Superficie: 26,96 kmq
Altitudine: m 74 s.l.m.
Residenti: 2.650 circa
CAP: 29010