comune di travo
La Storia
Travo fu abitata fin dal Paleolitico (150.000 anni fa).
Molti reperti trovati in queste terre dimostrano che in ogni epoca vi furono insediamenti umani.
Passarono di qui i Liguri e anche i Celti, calati in Italia nel 400 a.C. circa: il tempio dedicato alla dea Minerva Medica Cabardiacense era forse legato ad un antico culto celtico.
L’edificio sacro fu distrutto nell’alto medioevo, ma i suoi resti sono murati nella canonica della Chiesa di Caverzago (poco a monte, sempre sulla riva sinistra del Trebbia).
Il territorio divenne poi colonia romana col nome di Trivia. Secondo la tradizione, il legionario cristiano Antonino fu martirizzato in questa zona nel 303, all’epoca delle persecuzioni di Diocleziano. San Savino nel IV secolo introdusse il culto di Sant’Antonino, futuro patrono di Piacenza, durante la sua opera di cristianizzazione.
Nel XII secolo i Malaspina, signori della Lunigiana spintisi fino alla pianura padana, eressero qui un castello.
Nel 1255 si documenta la distruzione del castrum Trabani ad opera del guelfo Oberto Pallavicino. L’Imperatore Alberto infeudò il territorio a Riccardo Anguissola nel 1302, investitura confermata nel 1337 dal Duca Azzo Visconti in favore di Bernardino Anguissola. Nel 1346 Luchino Visconti concesse anche la Signoria di Bobbio.
In adempimento alle leggi napoleoniche, Travo nel 1805 divenne sede comunale.
La contessa Maria Salini, vedova Anguissola, nel 1978 donò al Comune il maniero, che, dal 1994, è sede della Sala Consiliare Municipale.
Da vedere
Il Castello Anguissola sorge sulla riva sinistra del Trebbia e si trova sul lato meridionale di Piazza Trento, accanto ad altre costruzioni di epoca medievale. Parte del castello fu adibita a residenza signorile dal conte Giacomo Anguissola nel tardo ’700, ma sono ancora riconoscibili le finestre originali. Dall’arco della torre quadrata si accede al vecchio borgo, dotato di un altro torrione e protetto dal fiume su un lato e dalla fortezza dall’altro. La terza torre, cilindrica, è più vicina al corso del fiume.
Il castello è oggi sede di alcune associazioni e del Museo Civico Archeologico: i reperti qui custoditi sono stati raccolti principalmente dal Gruppo di Ricerca Culturale “La Minerva”, che opera dagli anni ’70 e che collabora con la Soprintendenza Archeologica dell’Emilia Romagna. Nel Museo sono esposti oggetti risalenti al Paleolitico (150.000 anni fa) e al Mesolitico (IX – V millennio a.C.); molto interessante il vasellame di un villaggio del Neolitico (V - IV millennio a.C.). Altre testimonianze riguardano le età del Rame, del Bronzo e del Ferro, insediamenti liguri e Celti e contatti con gli Etruschi.
Ogni anno, nel mese di luglio, una campagna di scavi nei pressi del paese coinvolge studenti ed appassionati di tutta Europa.
Dalla torre quadrata del castello si accede alla Chiesa di Sant’Antonino, eretta intorno alla metà del secolo XI: gli elementi romanici sono ancora riscontrabili nelle monofore e nelle decorazioni del lato nord della navata centrale. Battistero e sagrestia risalgono al ’700.
Dintorni
Da Travo, seguendo le indicazioni per Scrivellano, in pochi minuti si arriva al castello detto “dei Romani”, poiché proprietà dell’omonima famiglia dal XIX secolo. Anche qui, nel 1234, si combatterono i guelfi di Oberto Pallavicino e i ghibellini capeggiati dal marchese Obizzo Malaspina. Francesco Scoto, figlio di Alberto, Signore di Piacenza, conquistò Scrivellanum nel 1312. Il castello è stato molto rimaneggiato, ma si vede ancora la torre quadrata.
Percorrendo la “Travo Vecchia” verso valle – parallela alla statale 45 –, si giunge a Statto, antica stazione di posta romana. Il suo castello è antecedente al 1296. Nel 1373, Amedeo VI di Savoia, alleato del Papa, alloggiò qui le sue milizie durante la guerra contro Galeazzo Visconti. Nel XVI secolo il maniero passò agli Anguissola, che lo ristrutturarono secondo i canoni tipici dei loro fortilizi, con quattro torri cilindriche agli angoli. Tornando indietro per la “Travo Vecchia” si arriva a Pigazzano percorrendo una strada in salita: la chiesetta del borgo è preceduta da una meravigliosa terrazza affacciata sulla valle.
Seguendo la strada che da Travo porta verso Bobbiano si gira intorno alla Pietra Parcellara (m 836), anche detta “il Cervino della Val Trebbia”: si tratta di un’imponente ofiolite di serpentino nero, una roccia ignea del tutto diversa dalle colline circostanti. Alla sua base c’è un oratorio: da qui non è difficile intraprendere la scalata verso la cima, da dove si ammira un’altra roccia chiamata Perduca.
Riprendendo il percorso lungo la 45 si passa a Quadrelli, la cui chiesa fu affrescata dal pittore piacentino Ricchetti. A sinistra, prendendo la comunale verso Fellino e Chiulano, si può visitare il Santuario del Castellaro, luogo sacro fin dall’antichità.
Informazioni Utili
Municipio
Piazza Trento, 21
Tel. 0523-950121
Fax: 0523-959474
E-mail: comune.travo@sintranet.it
Sito web: www.comune.travo.pc.it
Stazione dei Carabinieri
Tel. 0523-958657
Area Geografica: Strada dei vini e dei sapori dei colli Piacentini
Frazioni: Belvedere di Statto, Cernusca, Chiosi di Bobbiano, Donceto, Due Bandiere, Pigazzano, Quadrelli
Distanza da Piacenza: 27 km
Superficie: 80,39 kmq
Altitudine: m 176 s.l.m.
Residenti: 2.050 circa
CAP: 29020