palazzo landi di piacenza

 

Situato in Via del Consiglio, Palazzo Landi è il più affascinante esempio piacentino di residenza signorile del Rinascimento. Una lapide ricorda che l'edificio sorge sulle fondamenta di un più antico palazzo medievale, che pur apparteneva alla potente e ricca famiglia dei Landi.

L'attuale Palazzo fu fatto edificare alla fine del Quattrocento da Manfredo Landi, consigliere dei Duchi di Milano, morto nel 1488. Nel 1578 il complesso fu requisito dal duca Ottavio Farnese, per vendicare la congiura contro il padre Pier Luigi, cui aveva partecipato anche Agostino Landi, noto umanista piacentino.

Il Palazzo divenne così sede del Supremo Consiglio di Giustizia e poi del Tribunale delle Finanze; oggi ospita il Tribunale, la Prefettura e la Corte d’Assise. La costruzione della facciata fu affidata a Giovanni Battagio da Lodi e al genero di questi, Agostino de Fonduli. Il ricco portale in marmo, realizzato nel 1482-1483, si deve invece allo scultore Giovan Pietro da Rho, con cui collaborò il fratello Gabriele.

La sagoma riprende quella degli archi di trionfo romani ed è ornata sul fronte da due medaglioni classici. Gli stipiti sono impreziositi da figure allegoriche, mentre le colonne a “candelabra”, finemente modellate nelle superfici da racemi e cherubini, recano l'una il simbolo della concordia (tre uomini con le mani intrecciate) e l'altra il presunto emblema della Pittura, Musica e Poesia (tre giovani donne). Superato il settecentesco atrio, si giunge al cortile di sinistra, caratterizzato da un quadriportico retto da colonne, che presenta sulle pareti una decorazione in cotto analoga a quella della facciata.

Da qui ci si inoltra nel secondo cortile, il cui loggiato superiore ospita gli stemmi dei Gesuiti che abitarono il palazzo nel 1582, dopo la requisizione dei Farnese. Autore delle colonne e degli ornati capitelli dei cortili sembra essere il poco noto Bernardo Riccardi di Anghiera, che li avrebbe realizzati nel 1485.