resti del castello dei malaspina - gambaro

 

La probabile origine longobarda è suggerita dal toponimi Gambaro che, la dott.ssa Petracco Siccardi, illustre ricercatrice di toponomastica, traduce dal germanico antico “consorteria“ che quindi suggerisce lo stanziamento di un gruppo.

Intrigante è pure la corrispondenza con la mitica regina Gambara che Paolo Diacono (storico dei longobardi) pone a guida del suo popolo.

Nel medio evo il territorio di Gambaro è proprietà della potente famiglia dei Malaspina che risalendo la Lunigiana occupa quasi tutto l’arco appenninico, da Carrara a Bobbio e oltre. A Gambaro s’insedia il ramo familiare dello Spinosecco e il territorio diventa marchesato con ampia autonomia e giurisdizione.

L’attuale fortilizio è edificato nella prima metà del ’500. Momento florido anche grazie all’ estrazione e alla lavorazione del minerale di ferro effettuata dai mulini posti ad Edifizi, località poco distante da Gambaro, dove si produceva polvere da sparo e vetriolo.

Passa poi alla Camera Ducale e in tempi recenti a diverse famiglie mantenendo comunque un certo grado di autonomie territoriali.