riserve naturalistiche piacenziano di castell'arquato

 

La Riserva Naturale Geologica del Piacenziano, istituita col D.C.R. del 2/95, comprende spettacolari aree calanchive la cui instabilità ed asprezza hanno da sempre inibito l’attività antropica, favorendo la conservazione di piccole unità ambientali pressoché intatte. Essa tutela attualmente nove zone per un’estensione complessiva di 345 ettari, dove le emergenze geo-paleontologiche si fondono con aspetti naturalistico-ambientali e paesaggistici di notevole pregio ed elevata valenza didattico-educativa e sono: Rio Rosello (Gropparello), Parete sul Chero presso Badagnano (Carpaneto Piacentino), Calanchi del Rio Carbonaro, Voragine di Montezago, Calanchi Rio Stramonte e Calanchi di Monte Giogo (Lugagnano), Torrente Arda, tra il ponte di Castell’Arquato e la località S.Cassano, Calanchi di M. Padova e di M. Falcone (Castell’Arquato) e Calanchi di M.Ciocca (Vernasca).

La Riserva ha il compito di tutelare, conservare, recuperare e valorizzare, da un punto di vista paesaggistico e ambientale, le "terre del Piacenziano" da cui provengono, tra l’altro, numerosi resti cetacei che hanno valso a quest’area l’appellativo di "Golfo delle Balene". Ma non solo, tra gli obiettivi prioritari compaiono anche l’avvio di ricerche scientifiche mirate ad incrementare la conoscenza del patrimonio naturale presente sul territorio della Riserva, l’avvio di progetti di recupero naturalistico mirati a bonificare alcune zone e a favorire l’incremento della biodiversità delle specie autoctone, favorire la fruizione della Riserva mediante la realizzazione di sentieri attrezzati, avviare attività didattiche per la scuola e cicli di incontri conoscitivi sulla Riserva e promuovere l’utilizzo di tecniche a basso impatto ambientale nell’ambito delle coltivazioni vitivinicole presenti in zona.

A partire dal 2000 la Riserva è gestita da un Consorzio di Enti Pubblici formato da cinque comuni in cui ricadono le zone tutelate (Carpaneto Piacentino, Castell’Arquato, Gropparello, Lugagnano e Vernasca), dall’Amministrazione Provinciale di Piacenza e dalla Comunità Montana Valli dell’Arda e del Nure.