rocca mandelli di caorso

 

La suggestiva Rocca Mandelli ha una struttura possente: quattro torrioni demarcano la pianta quadrata; un alto torrione con merli ghibellini è posto in posizione leggermente decentrata rispetto all’ingresso.

La storia di questo edificio si intreccia fin dalle sue origini con quella di Caorso. Secondo la tradizione, un fortilizio sarebbe stato fatto edificare nell’anno 820, dalle sorelle del vescovo di Piacenza, Imelde e Orsa; proprio dal nome di quest’ultima deriverebbe il toponimo Cà dell’Orsa o Casa Ursilia, da cui Caorso. Alcuni documenti conservati nella cattedrale di Piacenza, retrodatano all'802 le prime testimonianze relative a Caorso, menzionata come Caput Orsi o Caput Ursi.

Notizie circa l’esistenza a Caurxio, nei primi anni del 1200, di «un castello circondato da fossati» sono riportate anche dal cronista piacentino Giovanni Codagnello. A quell’epoca l’edificio rivestiva un’importante funzione difensiva.

Nei secoli successivi il castello subì una serie di passaggi di proprietà: risulta che nel 1363 apparteneva alla ricca famiglia piacentina dei Dolzani; venti anni più tardi, Giovanni Galeazzo Visconti concesse a Ottone Mandelli il feudo delle terre di Caorso comprendendovi anche il castello; nel 1412, Manfredo Scotti di Ajguera riuscì a estorcere ai duchi di Milano un’investitura feudale di queste terre a proprio vantaggio, ma nel 1421 rinunciò al feudo e i Mandelli riacquisirono i propri diritti.

Nel 1450, Francesco Sforza confermò il titolo di conte e la proprietà della Rocca ai Mandelli rimasti suoi proprietari fino al 1827, anno in cui la famiglia si estinse con la morte di Bernardino; egli lasciò parte del suo patrimonio, tra cui proprio la Rocca, agli Ospizi Civili di Piacenza.

Il 27 febbraio 1907, la Rocca e il terreno circostante, corrispondente all’antica fossa di circonvallazione, furono acquistati dall’amministrazione comunale di Caorso; attualmente ospita il municipio e gli uffici comunali, ma è comunque visitabile.