torre di montesanto

 

I Romani si installarono in questa zona (Pagus Placentinus ferraticanus) per sfruttare le miniere di ferro, rame e talco dei monti circostanti.

Qui passava la strada che collegava Piacenza a Velleia, scendeva nella Lunigiana e arrivava a Lucca. L’invasione longobarda ridusse la fiorente attività commerciale, ripresa nel X secolo quando ricominciarono gli scambi tra Piacenza e Genova. La prima offriva prodotti agricoli, in particolare grano; l’altra sale, spezie, agrumi e soprattutto olio: da qui il nome odierno del paese, che soppiantò l’antico Ponte Albarola.

In questo periodo, furono costruiti fortilizi a difesa del passaggio dei mercanti, su preesistenti avamposti romani; e proprio sul monte Santo, tra boschi di castagni, noccioli, faggi, arbusti di biancospino e rosa canina, svetta il rudere della torretta d’avvistamento di un castello, edificato nel X secolo sui resti di una fortificazione romana, e appartenuto nel XIII secolo al Comune di Piacenza, poi agli Anguissola e ai Visconti.

Il Torretto, come viene definito sulla cartografia ufficiale, è la meta di una facile camminata, che parte da Cassano, antica frazione di Ponte dell’Olio, posta a 371 metri sul livello del mare e a 24 km da Piacenza.